L’ambito della riparazione e manutenzione degli autoveicoli riguarda qualsiasi tipo di veicolo a motore, ivi compresi ciclomotori, macchine agricole, rimorchi e carrelli, adibiti al trasporto su strada di persone e cose. Rientrano in queste attività tutti gli interventi di sostituzione, modificazione e ripristino di qualsiasi componente dei veicoli (o complessi di veicoli) a motore, l’installazione sui veicoli (o complessi di veicoli) a motore di impianti e componenti fissi, la riparazione di pneumatici, anche se svolta da un’impresa diversa da quella che effettua lo smontaggio e il rimontaggio. L’autoriparazione, nello specifico, si distingue nei lavori di meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista.
I requisiti necessari per lavorare nelle autofficine e carrozzerie
Per svolgere autoriparazioni l’impresa deve designare, per ciascuna categoria di attività, un responsabile tecnico in possesso di determinati requisiti personali e tecnico-professionali.
Tra i requisiti personali richiesti, troviamo la cittadinanza italiana o di altro Stato membro dell’Unione europea o di stato extra UE con cui sia operante la condizione di reciprocità, l’assenza di condanne definitive per reati commessi nello svolgimento dell’attività di autoriparazione per i quali sia prevista una pena detentiva, l’idoneità fisica all’esercizio dell’attività di autoriparazione in base a certificazione rilasciata dall’ufficiale sanitario del comune di esercizio dell’attività. Tra i requisiti tecnico-professionali, vengono valutati differenti requisiti per la selezione del personale: esperienza lavorativa di tre anni (negli ultimi cinque) in imprese esercenti l’autoriparazione; esperienza lavorativa di un anno (negli ultimi cinque) in imprese esercenti l’autoriparazione, cui si aggiunge un titolo di studio a carattere tecnico-professionale; esperienza lavorativa di un anno (negli ultimi cinque) in imprese esercenti autoriparazione, più un apposito corso regionale teorico-pratico di qualificazione; diploma di istruzione secondaria di secondo grado o diploma di laurea in materia attinente l’attività.
I rischi nell’attività di riparazione e manutenzione dei veicoli
I tipi di rischio annoverabili nelle attività di riparazione e manutenzione dei veicoli sono:
- il rumore e le vibrazioni;
- la movimentazione manuale dei carichi;
- l’utilizzo stesso delle attrezzature e della strumentazione;
- il rischio elettrico;
- l’esposizione a sostanze chimiche tossiche.
Il rischio dovuto ai rumori e alle vibrazioni è molto significativo all’interno delle autofficine, a causa dell’utilizzo prolungato di strumenti particolarmente rumorosi: nello specifico, usando ad esempio i trapani e le pistole per gonfiare pneumatici, le vibrazioni subite sono a carico degli arti superiori e della colonna vertebrale.
Per contenere i potenziali problemi dovuti alla movimentazione di carichi pesanti, è opportuno ricorrere, per il sollevamento e il trasporto, a strumenti meccanici. Inoltre, esiste un rischio correlato all’uso improprio di attrezzature e macchinari, qualora si presentino difetti dovuti all’usura o alla scarsa manutenzione (casi frequenti si hanno con le presse idrauliche, le corone dentate o le piattaforme di sollevamento dei veicoli).
Ai rischi diretti si accompagnano quelli indiretti, dovuti all’accidentale produzione di schegge di alluminio durante l’utilizzo dei banchi da raddrizzatura e alla possibile esposizione degli operatori a temperature elevate e al rischio di elettrocuzione.
Infine, è estremamente significativo nelle autofficine il rischio da esposizione a sostanze chimiche: vengono infatti impiegate, nelle varie attività di autoriparazione, sostanze potenzialmente tossiche, quali le vernici, i solventi e gli oli lubrificanti. Si può avere anche un’esposizione indiretta nel corso delle operazioni di smerigliatura o manipolazione dei rifiuti. Rispetto a quest’ultimo elemento, anche per le autofficine la normativa europea di riferimento per la manipolazione e lo smaltimento dei rifiuti è quella conosciuta come REACH (CE 1906/2007).
Proprio per l’alto livello di pericolo, la valutazione del rischio chimico deve tener conto sia di quanto una sostanza è pericolosa sia delle modalità di impiego, dell’efficacia dei dispositivi di protezione e del rischio residuo di esposizione. Il rischio chimico, inoltre, riguarda sia la salute degli operatori che la sicurezza dell’ambiente di lavoro in sé, trattandosi di sostanze infiammabili, esplosive e corrosive. In particolare, le situazioni da tenere maggiormente sotto controllo sono la verniciatura, la manipolazione delle materie plastiche, l’esposizione a idrocarburi o fumi di scarico e l’impiego di solventi: è di conseguenza fondamentale applicare adeguate misure di prevenzione ed effettuare controlli periodici, oltre a garantire ai lavoratori una formazione costante.
Quali sono gli obblighi del titolare di un’officina?
Ricordiamo infine gli obblighi che spettano al titolare di un’officina meccanica, in collaborazione con RSPP, RLS e medico competente in materia di salute e sicurezza:
- valutare i rischi presenti sul luogo di lavoro e mettere al corrente i lavoratori;
- produrre una documentazione che dimostri la messa in sicurezza dell’officina;
- fornire ai dipendenti un’adeguata formazione sulla sicurezza e tutte le informazioni necessarie sulla strumentazione e i macchinari;
- attuare misure di prevenzione e protezione.